"Mamme Connesse"
Informazioni virtuali per connessioni reali.
Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Come è accaduto per il mio primo video del 2017, anche in questo articolo parlerò di alcuni propositi per il nuovo anno, tuttavia questi nuovi intenti non riguarderanno tanto, come nel filmato, ciò che spero caratterizzerà la mia professione nel prossimo futuro, piuttosto quelle che dovrebbero essere le intenzioni di tutti coloro che utilizzano le nuove tecnologie, perciò l’intero globo. Come per tutte gli eventi, situazioni, sfere e ambiti che caratterizzano le nostre vite e che quindi divengono parte del nostro stile di vivere, anche l’area digitale dovrebbe essere bene organizzata, con cadenze, scadenze, orari, contenuti, regole e quant’altro. Cioè l’utilizzo del digitale dovrebbe essere scandito come tutto il resto durante la nostra giornata e diluito insieme ad altre attività, poiché è questo che rende un tempo, o una situazione produttiva, il fatto che in se stessa abbia un inizio ed una fine. Vi immaginate se un bambino fosse obbligato a studiare tutto l’intero giorno? Scuola fino alle 16 e poi ancora maree di compiti per il giorno successivo? Bhè, questo di sicuro non è il metodo migliore per apprendere! Tutti dicono e studi dimostrano che, anche all’Università, quando un ragazzo studia incessantemente per un esame, non dormendo adeguatamente per ripassare fino all’ultimo, il cervello ad un punto raggiunge un picco massimo, oltre il quale la sua prestazione può solo che decrescere. Allora come fare perché l’utilizzo del digitale, non solo di bambini e adolescenti, ma anche rispetto a noi adulti, risulti produttivo e non distruttivo? Ecco le mie tre proposte del 2017! 1.Ridurre produzioni di foto o video (a meno che non servano lavorativamente parlando): è chiaro che il dott. Morelli medico e psicoterapeuta, piuttosto che Marco Bianchi celebre ricercatore della Fondazione Veronesi e cuoco vegan per passione, così come cantanti e attori più disparati, lavorano con la loro immagine e con anche l’utilizzo dei social network, producendo contenuti audio, video ed immagini, ma finito il lasso di tempo lavorativo, depongono le armi e vivono la loro vita. Quello che spesso capita ai comuni mortali è, invece, una sorta di sindrome da scimmiottamento delle celebrità e tutti i giorni producono contenuti su contenuti da postare sui social network: il loro nuovo viaggio, la colazione della mattina, il nuovo esercizio in palestra, il nuovo oggetto acquistato, selfie come se piovesse ed altro. Alcuni profili sono così attivi che ci si chiede se trovino il tempo per lavorare e soprattutto a chi interessino tutte quelle pubblicazioni. Tuttavia, tralasciando l’aspetto narcisistico di queste dinamiche, da psicologa noto una tendenza al tentativo di immortalare tutto, non di vivere quel momento e condividerlo con il proprio interno o con le persone presenti, non di approfondire le esperienze, che rimarranno nella nostra memoria per sempre, ma di condividere tutto ciò con amici virtuali che non sono nemmeno lì in quel frangente. Quello che rimane da questi accaniti fruitori del digitale è una sorta di tristezza, poiché l’intensità e la sconfinatezza di un cielo stellato si possono solo sentire e vivere sul proprio corpo. Questo è uno dei buoni propositi per il 2017, condividere e connettersi maggiormente con le persone reali, meno con quelle virtuali. 2.Lavarsi dalle invidie e ritornare più autentici: il mondo digitale ha dato un accesso senza precedenti alle vite altrui, tutti vedono cosa fa chi e lo vogliono. Siamo in presenza di una standardizzazione di bisogni, di modi di pensare, di rituali da intraprendere che spesso non ci rendiamo conto di essere diventati invidiosi del nuovo viaggio dell’amico, o del fatto che possa permettersi una nuova sistemazione, tutti vogliono tutto, specie se lo hanno i propri amici virtuali, senza contare che magari non fa per sé. È una continua gara a chi possiede maggiormente in termini di oggetti, di proprietà, di posizione lavorativa e questa estenuante competizione porta a mascherarsi in mezzo agli altri, porta ad indossare una struttura, una corazza esterna che ci protegga dall’attacco altrui, perdendo in autenticità, in spontaneità, che sono “solo” le fondamenta della nostra salute mentale. Un intento favoloso per quest’anno sarebbe, quindi, fermarsi maggiormente ad ascoltare l’altro, per cosa ci vuole comunicare di sé, più che per il suo nuovo viaggio alle Bahamas, o al nuovo arredamento di casa. 3. Utilizzare il digitale per le sue possibilità istruttive e positive: gli strumenti tecnologici non consentono solo di farsi foto o video nella posa migliore, o di sbirciare cosa facciano gli altri e le star, consentono anche di accedere a tantissimi siti, profili e contenuti costruiti per aumentare la conoscenza delle persone, anche se purtroppo vengono molto meno visualizzati dei contenuti buffi o ridicoli. È possibile un accesso illimitato che le nuove tecnologie danno a musica, podcast (file audio dove vengono spiegati argomenti di interesse), video istruttivi e didattici. In nessun altro momento della storia è stato così semplice accedere alla conoscenza come ora, si possono imparare intere materie o argomenti semplicemente digitando su Google, Youtube, Facebook, Amazon e via dicendo, seguendo coloro che trasferiscono un valore (e a volte evitano di leggere montagne di libri per conoscere quei contenuti), sfruttiamo almeno questa buona caratteristica nel 2017, seguite un canale in merito a tematiche che vi piacerebbe approfondire, anche se non è quello che avete studiato a scuola! Anzi, meglio ancora! E voi, quali sono i vostri buoni propositi per il 2017? Rimanete Connesse! Sono psicologa presso studi privati e specializzanda in servizi sociosanitari del territorio di Parma e Fidenza relativi all'ambito minorile e alla tutela minori, collaboro con altri psicologi, neuropsichiatri, logopedisti, assistenti sociali, educatori ed insegnanti. Da anni aiuto genitori e figli a sviluppare strategie educative, affettive e relazionali, sostenendo gli uni nel ruolo genitoriale e gli altri nel loro percorso di crescita. Sono autrice del blog "Mamme Connesse", il quale intende essere punto di riflessione ed informazione per i genitori, i loro figli e le nuove dinamiche derivanti dall'utilizzo dei nuovi strumenti digitali, i cui articoli sono pubblicati anche dal portale GuidaPsicologi.it, con lo stesso obiettivo sono chiamata come formatrice per i genitori in diverse scuole del territorio con il format "Genitori Connessi". Sono psicologa dello sport per allenatori e giocatori del settore giovanile e prima squadra (serie D) della società Fulgor Pallacanestro di Fidenza, sostenendo entrambi nel continuo lavoro psicocorporeo, di motivazione e leadership e nelle dinamiche di gruppo del team. Credo fortemente nella costruzione di una buona relazione tra persona e professionista e ritengo che questa sia la vera matrice del cambiamento, al di là di qualsiasi diagnosi
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