"Mamme Connesse"
Informazioni virtuali per connessioni reali.
Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Continuando ad osservare, insieme allo psicoterapeuta Charmet, la nuova coppia narcisistica, figlia delle nuove generazioni digitali, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo “L’amore nell’era digitale”, si riscontra che questa sia una coppia nuova rispetto al passato, sicuramente ci troviamo di fronte ad una coppia molto progettuale, c’è una riflessione condivisa su quello che sarebbe bello ed utile che succedesse ad entrambi. Tuttavia, nonostante tutte le precauzioni prese in fase di scelta del personale amoroso, di manutenzione del clima di coppia, di bisogno assoluto di conservare la qualità della relazione, si può assistere un bel momento a quella che può considerarsi la tragedia dell’odierno amore adolescenziale, cioè l’accorgersi che da un giorno all’altro si è morti nella mente del partner. Alle nuove generazioni digitali capita che con un click, un bel giorno, la/il ragazza/o entra in classe e non lo/la cerca più, non lo/la guarda più, non lo/la vede nemmeno, non sembra più esistere e nonostante tutti gli sforzi per attirare nuovamente la sua attenzione, dentro alla sua mente, in cui fino alla sera prima albergava l’utilità di quella relazione, adesso non c’è verso di essere nuovamente presi in considerazione. Questa tragedia, che è tale in quanto nulla della vita di Narciso lo ha preparato a questo evento, poiché è sempre stato venerato, la prima volta che succede al ragazzo/a, è un evento traumatico a tutti gli effetti, in quanto non è mai accaduto che dall’oggi al domani un’altra persona non lo guardasse più. Prima il partner li baciava, li abbracciava ed ora non esistono più. Alle generazioni precedenti, quando l’amore romantico terminava, quello che accadeva era un grande lutto in conseguenza alla perdita dell’oggetto d’amore, perdita di amore spesso ritenuta del tutto irreparabile, in più a tormentarli c’era la colpa, ossia il vago sospetto, a volte la certezza che, a far andar male le cose, probabilmente c’era qualche aspetto del proprio carattere, del proprio temperamento, di non essere riusciti a far comprendere l’intensità della propria devozione. Ma le generazioni digitali non lavorano così, quando Narciso viene abbandonato, non pensa affatto di aver perso l’oggetto d’amore, al lutto ecc, ma pensa di aver subito un danno grave, una ferita non comprensibile, che non appartiene a dei modelli di comportamento, o del carattere del proprio partner, ma che sia impazzito, malamente influenzato dall’amica del cuore che ha sempre remato contro, dalla madre con le sue idee in merito, da ricatti, da minacce, insomma è successo qualcosa di esterno che lo ha fatto impazzire. Il danno però per l’abbandonato è gravissimo, è imperdonabile, in quanto la ferita narcisistica è dolorosissima per coloro che non sono abituati alla frustrazione e quindi bisogna che il partner si ravveda, qualsiasi assedio, qualsiasi minaccia, qualsiasi tentativo di cattura è volta ad ottenere un risarcimento, fino ad arrivare al cyberbullismo, concordato con altri complici per punire, ma soprattutto per indurre al ritorno. Questa dinamica è tipica di chi si sente ferito narcisisticamente, oltraggiato, di chi chiede che si riconosca il danno che l’altro ha provocato spezzando il patto, rovinando tutto quello che era stato costruito, ma soprattutto rovinando il bene supremo, cioè il futuro immediato che non potrà più essere quello concordato assieme. Il furto del futuro porta al desiderio di vendetta, questo porta tanti ragazzini e tante ragazzine ad essere ad esempio piccoli stalker, il rischio non è più quello del ragazzo abbandonato che passava attraverso la depressione, ma è il rischio di colui che ha abbandonato, colui che subirà tutta la vendetta. Inoltre, riferendosi all’amore odierno, si può in molti casi osservare come per i nativi digitali il terreno di gruppo, in una connessione perenne con tutti, abbia eroso il tempo per l’intimità e la coppia e che per i narcisi digitali sia più interessante avere una relazione garantita, antiabbandono e anti sopruso narcisistico quale quella del gruppo, che una vita relazionale amorosa. Infatti, la vita di coppia non solo è faticosa e dispendiosa, ma è anche pericolosa, poiché si rischia la perdita della bellezza a seguito del tradimento. Il gruppo attuale viene preferito a qualsiasi altra forma di aggregazione, o di impiego del proprio tempo, poiché è di un significato affettivo intenso e crea dipendenza, ha svolto sin dall’infanzia il terreno dello scambio delle emozioni e degli affetti e a questo i ragazzi sentono di dover essere grati, sottostando alle sue regole, anche quando i compagni all’interno non promettono nulla di buono. Dopotutto, il gruppo fa tanto nei confronti del singolo, gli risolve il problema centrale del rischio, quello della solitudine, regalando una presenza stabile, garantita di giorno e di notte, sempre connessi, internet non inventa nulla, ma amplifica ciò che c’è e ciò che viene desiderato. I nativi digitali sono sempre in contatto anche quando dicono che vanno in camera a studiare, cioè nel loro laboratorio personale della connessione virtuale, che permettere di mantenere l’attenzione sempre focalizzata e di distrarsi anche dalla noia, incitando all’azione compiendo la quale la noia cessa e subentra l’eccitamento, l’emozione e la trasgressione condivisa. Voi che tipo di amore avete sperimentato? Rimanete Connesse! Sono Sara Moruzzi, Psicologa presso studio privato, specializzanda in servizi sociosanitari del territorio di Parma ed autrice del blog "Mamme Connesse". Da anni aiuto genitori e figli a sviluppare strategie educative affettive e relazionali, sostenendo gli uni nel ruolo genitoriale e gli altri nel loro percorso di crescita. Credo fortemente nella costruzione di una buona relazione tra persona e professionista e ritengo che questa sia la vera matrice del cambiamento, al di là di qualsiasi diagnosi.
0 Comments
Leave a Reply. |
|