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Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Dott.ssa Sara Moruzzi - Psicoterapeuta dello Sviluppo Umano
Dott.ssa Sara Moruzzi - PsicologaPer info: [email protected] | cell. 3477831982 Scopriamo quali caratteristiche deve avere lo psicologo per i nativi digitaliCategorieTutto Adolescenti Attualità Bambini Cyberbullismo Dipendenza Giovani Adulti Preadolescenti Psicoricette Scuola Serie Tv Strategie Suicidio Video Game Quando ci si avvicina all’idea di portare il proprio figlio/a dallo psicologo, che questo sia bambino o adolescente o comunque facente parte delle nuove generazioni digitali, sorgono spontanee un’infinità di domande: “Da chi vado?” “Questo psicologo vede anche i bambini?” “Vado da uno psicologo o da un neuropsichiatra?” “Tutti gli psicologi si occupano di bambini e adolescenti?” “Uno psicologo dei bambini cosa fa di diverso da un altro psicologo?”. In questo articolo voglio dare una risposta definitiva a tutte queste domande, dandoti la mia esperienza ed il mio solito punto di vista, con tutti i suggerimenti ed i consigli che ne conseguono. “Da chi vado?” Quando qualcuno non sa dove sbattere la testa, si pone sempre questa domanda e guai a non farsela! Questa prima parte di spiegazione delle differenze tra professionisti che si occupano di nativi digitali e di millenials, ovvero le nuove generazioni, è un po’ barbosa, ma vedrai che ti servirà! Dicevamo che quando non sai dove sbattere la testa ti si innescano paure e dubbi, capita perché quella situazione non si è mai affrontata e allora non si ha esperienza diretta di quella cosa, a meno che non hai amici o parenti che hanno dovuto fare la tua stessa scelta, devi porti questa domanda per trovare di chi fidarti e portargli tuo figlio. Allora iniziamo con il chiarire dei concetti, perché c’è tanta confusione in merito: 1. Chi è chi e chi fa cosa! Lo Psichiatra ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente ha intrapreso la specializzazione di Psichiatria, ha competenze terapeutiche e mediche, quindi può somministrare farmaci, solitamente vede persone adulte con problematiche più significative, come una forte depressione, i disturbi bipolari, ecc; Il Neuropsichiatra è colui che ha studiato Medicina e Chirurgia e poi ha intrapreso la strada di psichiatria per bambini, quindi interviene sia con competenze terapeutiche, sia con competenze mediche, ad esempio la somministrazione di farmaci all’occorrenza, per questo solitamente affronta le patologie più gravi, come gli scompensi psicotici in adolescenza, l’autismo, ecc; Lo Psicoterapeuta si è laureato in Psicologia ed ha anche terminato la specializzazione in psicoterapia, ha sicuramente competenze terapeutiche ben sviluppate, ma non ha competenze mediche, quindi si occupa di persone con un livello di disagio minore rispetto ai professionisti precedenti, oppure affianca i professionisti precedenti dal punto di vista terapeutico e lascia la parte medica a loro; Lo Psicologo è colui che si è laureato in Psicologia e che, o ha deciso di fermarsi con gli studi, oppure non ha ancora il titolo di psicoterapeuta, fornisce sostegno alle persone, può fare abilitazione e riabilitazione rispetto ad alcune funzioni carenti, o rispetto a delle abilità specifiche che possono essere compromesse in alcune persone. Ok, adesso abbiamo più chiaro il quadro, cioè sappiamo le distinzioni di base, ma siamo sicuri di essere più sul pezzo? Vediamo. UN PICCOLO CONSIGLIO Se hai bisogno di ragguagli e in certe situazioni non sai cosa fare con i tuoi figli, stiamo creando una Community di adulti consapevoli da punto di vista psico-affettivo e relazionale che sostengano le nuove generazioni a crescere, vuoi essere dei nostri? ISCRIVI AL GRUPPO FACEBOOK PICCOLO SPAZIO PSICOLOGIA (clicca direttamente e accedi al gruppo) L’accesso è gratuito e pure i confronti! ;) Inoltre, sul mio canale Youtube Piccolo Spazio Psicologia (clicca direttamente e accedi al canale) troverai altrettanti consigli sulla psicologia, le emozioni, le relazioni, I disagi che si possono vivere in infanzia e adolescenza, o nella prima età adulta, Qui parlo di genitori e figli dallo psicologo dello sviluppo. Vallo a vedere! Adesso bando alle ciance! 2. “Ma questo psicologo vede anche i bambini?” Prima abbiamo visionato la distinzione tra tutti i professionisti e per i bambini abbiamo visto solo la differenza tra Psichiatra e Neuropsichiatra, che però si occupano di problematiche più gravi, E se mio figlio, per fortuna, non è così problematico? Non abbiamo, infatti, ancora visionato delle differenze fondamentali. Noi abbiamo parlato genericamente dello Psicologo e dello Psicoterapeuta, ma non abbiamo visionato le differenze che ci possono essere in questi professionisti. Ancora differenze? Ma quando arriviamo al punto? Lo so, il mondo della psicologia è un po’ intricato da comprendere per chi non ne fa parte, ma fidati, anche noi vorremmo che venisse semplificato a livello legislativo, eppure non è così. All’estero i colleghi non si fanno, non scherzo né esagero, dieci anni di studio specialistico per diventare psicoterapeuti che fino al 2015 non era nemmeno riconosciuta come una professione sanitaria, come invece è in molti altri paesi, In più all’estero i colleghi possono anche somministrare i farmaci, mentre noi no, queste cose è bene saperle, ma poi bisogna anche lasciarle andare e ritornare alla nostra distinzione. 3. Ma chi è lo Psicologo dello Sviluppo? Sia lo psicologo, che lo psicoterapeuta possono a loro volta essersi specializzati, oppure no, in psicologo dello sviluppo che si occupa di bambini e adolescenti, o comunque di quella fascia di persone fino ai 25/30 anni che non è del tutto indipendente dalla famiglia d’origine, almeno economicamente, e psicologo degli adulti, o psicoterapeuta dello sviluppo e psicoterapeuta dell’adulto. Si possono poi fare considerazioni anche sulla psicologia adulta, ma non è quello di cui ti parlo in questo articolo, perciò, concentriamoci su coloro che si occupano della fase di sviluppo, delle nuove generazioni. Uno psicoterapeuta dello sviluppo può essere specializzato, in alcuni casi, nel trattare solo i sintomi ed il comportamento che emerge nel bambino o adolescente e sono gli psicoterapeuti dello sviluppo cognitivo-comportamentali. Facciamo un esempio: Marco ha la fobia dei ragni. Lo psicoterapeuta dello sviluppo cognitivo-comportamentale cosa fa? Si concentra sul sintomo di Marco cioè la “fobia dei ragni” e tratta quella per una decina, dozzina di sedute. Stop. Oppure esiste lo psicoterapeuta sistemico-familiare che si occupa di tutta la famiglia, quindi porterai tuo figlio dal professionista, ma potranno essere necessarie anche diverse sedute con te ed il resto della famiglia, perché si lavori tutti insieme su tutte le dinamiche. Facciamo un esempio: Marco non rispetta le regole, Lo psicoterapeuta sistemico-familiare cosa fa? Chiama in seduta tutti i membri della famiglia e si cerca di capire perché Marco non rispetta le regole, se chi gliele dà sbaglia qualcosa nel comunicarle, fa in modo che gli altri della famiglia rimandino a Marco il fatto che vorrebbero essere rispettate, ecc. Poi abbiamo le psicoterapie del profondo o psicoanalisi o psicoterapie psicodinamiche in cui si lavora sui singoli, ma ad un livello più profondo, di comprensione delle proprie dinamiche di cambiamento e ristrutturazione delle proprie modalità e dei propri comportamenti, ma anche di come leggiamo la realtà, che dipende solo da noi. Facciamo un esempio: Marco non riesce a separarsi dalla mamma, Cosa fa lo psicoterapeuta del profondo? Porta Marco a comprendere che non si sta separando, lo porta a comprendere perché e cosa può fare, secondo le sue caratteristiche, per cambiare. Presupponendo un lavoro di conoscenza di sé più a fondo, tanto da far si che quella persona si possa meglio gestire anche in altre situazioni perché si conosce ed è in grado di anticiparsi mentalmente le sue modalità di reazione nelle varie situazioni. Esaurire un bisogno è poi il modo più importante in cui possiamo passare oltre e non voltarci più. Poi c’è lo Psicologo dello sviluppo che non si è, magari, ancora specializzato nelle tendenze principali sopra elencate, ma che comunque è in grado si sostenere il bambino o l’adolescente su problematiche che riguardano il qui ed ora, quello che succede oggi, e indirizzare il genitore sulle modalità migliori da utilizzare con lui/lei in questi casi e seguirli per un periodo di tempo fino a che non possano farlo da soli. Tra gli psicologi che si occupano di sviluppo, troviamo anche i neuropsicologi, che sono in grado di fare, ad esempio, riabilitazione in ambito dei disturbi dell’apprendimento come dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia, attenzione e altre problematiche che incidono maggiormente sui processi scolastici. 4. “Ma, in concreto, cosa fa uno psicologo dello sviluppo di diverso da un altro psicologo?” Prima abbiamo visto tutte le differenze che ti possono aiutare a scegliere cosa ritieni meglio per tuo figlio, tuttavia, Vuoi anche sapere cosa accomuna i professionisti che si occupano di bambini e adolescenti? Hanno una loro motivazione personale, una passione e una predilezione per quell’età. Cosa significa? Che, almeno per quanto riguarda gli psicologi, chi sceglie di lavorare con quella fascia d’età sarà sicuramente molto più competente sulle situazioni e dinamiche che si possono vivere in quell’arco dello sviluppo. È chiaro che per un ragazzo o una ragazza ci possono essere problematiche che riguardano la scuola, il rapporto con i compagni, con gli insegnanti, con i compiti e sono tematiche di cui bisogna conoscere, di cui bisogna avere esperienza, sia perché si sono visti molti altri ragazzi con la stessa problematica, sia perché si sa riprendere dalla teoria e dai pensatori e da cosa questi dicevano in merito a quell’argomento, sia perché si sa ripescare da una propria esperienza personale, utilizzandola come risorsa per intervenire. Inoltre, lo psicologo dello sviluppo, è in grado di comunicare con il linguaggio di bambini e adolescenti, sa aprire dei propri canali che gli permettono di interagire ed essere efficace con la persona che ha di fronte, e solitamente questi canali comunicativi si adattano alla persona che ha di fronte, Quindi se avrò davanti un bambino, mica potrò parlargli con tono lento e pacato, ma molto più probabilmente utilizzerò gioco e disegno per aiutarlo ad esprimersi, la stessa cosa avviene per gli adolescenti, con loro si cerca di avvicinarsi al loro linguaggio che è fatto anche di slang tipici e di discorsi tipici del loro mondo come ad esempio, tematiche che riguardano il digitale e i social network. Molti colleghi con più esperienza, ma più in là con l’età prendono ancora molto poco in considerazione la dinamica che i social hanno impresso nei ragazzi. Anzi, Dobbiamo tenere bene a mente che la vita dei ragazzi odierni comprende anche tutto quello che vedono e i social network, perciò se una ragazza vi dice che esce e va a farsi le foto e si prende dietro dei cambi di maglietta per farsele, è del tutto normale. Ma i colleghi più in là con l'età anagrafica, non solo talvolta pensano che questa parte non sia necessaria da sapere, ma anche e soprattutto fanno fatica a trattarla, perché non è nelle loro corde. Ovviamente non è così per tutti, Ma non si può intervenire su qualcosa che si conosce solo parzialmente, che non è il tuo mondo e purtroppo anche se hanno accumulato molta esperienza, talvolta non ne hanno affatto dei nuovi adolescenti, che invece si sentono più compresi da psicologi più giovani. Questo è abbastanza normale, l’uomo impara, infatti, anche per imitazione ed identificazione ed allora è estremamente più facile che un ragazzo si immedesimi in una persona giovane, che possa sentire di farcela perché glielo dice un persona appena più grande di lui, A breve farò uscire un video sulle caratteristiche dello psicologo dello sviluppo dei nativi digitali, ma fino da subito vi indico due miei vecchi articoli sugli argomenti di cui bisognerebbe sapere e chiedere ai propri figli nativi digitali: Reason Why e gli effetti di questa serie TV sugli adolescenti: Blue Whale: vera o falsa? Il Rimedio per diventare consapevoli delle delle nostre emozioni Alcuni di questi interessi possono già essere superati, o forse no, ma credo che diano un esempio di cosa trattare con loro ed anche di sapere, se andate con loro a comprargli un libro, che cosa state comprando in realtà. E poi c’è un’ulteriore caratteristica che deve avere lo psicologo che si occupa dello sviluppo, ovvero la sua umanità. Questo professionista è portato ad empatizzare con le vicende che accadono alle persone che vengono portate da lui, deve essere in grado di puntare sulle loro risorse e indebolire i loro limiti, deve credere in loro perché davvero possano cambiare e soprattutto ne abbiano il coraggio. A volte, infatti, non è per nulla facile farlo, costa lacrime e fatica. Quindi quando chiedi a qualcuno di essere diverso da come è, chiediti anche se tu stesso riesci a farlo e se sai quanto può essere difficile. Come si prova empatia per le situazioni di disagio altrui? Questo un po’ si impara, un po’ è una propensione personale. Sicuramente chi ha sentito dolore, comprende il dolore. In alcune situazioni, invece, non ci si riesce e come professionisti dobbiamo sapere che dobbiamo mandare quella persona da altri, anche qui siamo umani. Se non sopporto un ragazzo, non posso pensare di lavorare con lui, non gli sarei d’aiuto. E così vale per un genitore, se mio figlio mi fa così arrabbiare, o mi crea così ansia, è chiaro che non posso più pensare di fare da solo o da sola e o l’altro genitore riesce a far per due, oppure serve un terzo con le competenze necessarie. Personalmente, cerco di empatizzare con bambini e ragazzi che sostengo, la mission è proprio questa, tra l’altro, quella di poter sostenere e fare crescere, educare ed aiutare le nuove generazioni e a mio parere tutto parte dal creare una relazione, una vera relazione. Gli adulti di oggi sono convinti che avere una relazione significhi parlare di cosa si è fatto durante la giornata, ma non è questo e nemmeno parlare dei voti propri e dei compagni, creare una relazione significa far comunicare le proprie menti, la propria pancia ed il proprio cuore, anche se non sempre in questo ordine. La comunicazione dei propri bisogni è relazionarsi, la discussione per la protezione dei propri valori è relazione, il parlare di se stessi è relazione, ascoltare e dare attenzione all’altro è relazione. Questo bisogna fare con le nuove generazioni. Ma per fare questo, devo saper mettere da parte i miei bisogni, devo saper discutere senza aggredire, devo saper chi sono io e chi è l’altro, devo saper stare in silenzio. Il prossimo argomento che andrò a spiegare è un argomento per cui inizialmente le persone non si pongono il quesito, ma che secondo me, però, è fondamentale. 5. Che benefici ottengo se porto mio figlio dallo Psicologo? Sembra una sciocchezza, una cosa scontata, ma invece non la è e per questo sul mio sito www.psicologasaramoruzzi.com scrivo sempre quali sono i benefici che le persone possono trarre dal tenere equilibrata la propria psiche. In primo luogo questo ci permette di PREVENIRE, andare a lavorare su di un bambino o un adolescente consente di non far sorgere problematiche più importanti in un secondo momento, grazie al fatto che si è andato ad elaborare il più presto possibile quello che c’era da elaborare; In secondo luogo possiamo RISPARMIARE sul futuro, tanto se un problema c’è, non è che da qui a qualche mese scomparirà, anzi, probabilmente si amplificherà dato che non troverà soluzione, oppure si trasformerà in qualcosa d’altro; Porta la persona a vivere più serenamente, con maggiore benessere e maggiore EQUILIBRIO. Porta i ragazzi ad essere più CONSAPEVOLI di sé, delle proprie emozioni, delle proprie possibili reazioni alle emozioni e a gestirle. Aumenta il senso di autostima ed autoefficacia, permettendo loro di CREDERE DI Più in se stessi; Essendo maggiormente consapevoli delle proprie reazioni, possono GESTIRE MEGLIO i propri comportamenti, essere meno oppositivi, meno ansiosi, meno richiestivi, ecc. Migliorare le RELAZIONI con gli altri, essere più sicuri, più decisi, più comprensivi a seconda del bisogno; Migliorare la propria CAPACITA’ GENITORIALE ed aumentare la propria abilità educative ed affettive con i propri figli. Sicuramente me ne dimentico altre, ma rispetto a quella che è la mia esperienza personale, rivolgersi a qualcuno che possa sostenerci ed aiutarci ad elaborare noi stessi, credo che sia una delle opzioni più dure, ma anche realizzanti, ispiranti e di presa di cura di sé più importante che si possa scegliere di fare nella propria vita ed anche i soldi spesi meglio! E qui arriviamo alla fatidica domanda: 6. “Quanto può costare andare dallo psicologo dello sviluppo?” E’ gratuito e a breve riceverai un contenuto gratuito su come spiegare ai tuoi figli che ti stai separando, nel caso fossi in quella situazione. Quindi, ti chiedevi quanto costa? La risposta non è univoca, perché ogni professionista ha una tariffa sua in base a tante cose, come l’esperienza, il grado di preparazione, il suo successo, la sua percezione del valore che sta apportando alle persone, i risultati che ha ottenuto, per esempio, io credo che un’opportunità del genere debba essere accessibile a molti, perciò tengo i prezzi entro un certo range, tuttavia, esiste un range di mercato dettato anche del nostro Ordine di appartenenza a cui siamo iscritti. Solitamente il range di una normale seduta varia tra i 50 e gli 80 euro per psicologi e psicoterapeuti, mentre aumenta un po’ si si parla di neuropsichiatri, dove il prezzo può variare anche tra gli 80 e i 150/200 euro. È chiaro, però, che se mi reco dal luminare di psicologia, o da Morelli, i prezzi non saranno quelli sopra citati. Per quanto riguarda, invece, eventuali sedute di psicodiagnosi, ovvero sedute in cui vengono somministrati dei test al bambino, o all’adolescente, per escludere o certificare delle problematiche, il prezzo è tra i 70 e i 200 euro, all’incirca, per test, o per seduta psicodiagnostica, che di solito coincidono, poiché il tempo della somministrazione di un test si aggira intorno all’ora/45 min. In questo caso, però, che benefici ottieni? Lo psicologo dello sviluppo interpreta quel test per una comprensione più ampia del quadro di tuo figlio che sia intellettivo o di personalità, o altro e dovrebbe restituirti quale siano le problematiche e che cosa fare prossimamente per aiutarlo a superarle, o, in alcuni casi, rilasciare una certificazione da poter portare a scuola, oppure ai servizi sanitari e poter ottenere da questa dei benefici o delle agevolazioni di cui magari tuo figlio ha bisogno. Facciamo un esempio, Se Marco è dislessico, lo potremmo scoprire solo grazie a dei test, che se risulteranno positivi porteranno ad una certificazione, con quella Marco potrà avere degli strumenti che lo aiutano nello svolgimento delle verifiche. Infine, voglio lasciarti una guida per te, che puoi consultare quando vuoi, rispetto a tuo figlio adolescente ed al suo mondo, che ti possa dare un’idea di come essere come madre o come padre in questa nuova era digitale, senza venire in studio dallo psicologo dello sviluppo dei nativi digitali, magari trovi già le risposte qui, Il libro che ti consiglio è editato da Erickson ed è scritto da Matto Lancini collega psicoterapeuta di Milano che ho avuto modo di conoscere dal vivo: Il nome del libro è: “Adolescenti navigati: come sostenere la crescita dei nativi digitali”, ti lascio il link Amazon direttamente qui, nel caso ti interessasse, Rimanete Connessi, A presto, Sara. Ti invito - direttamente delle icone qui sotto - a condividere questo articolo su Facebook, a te non costa nulla, per me è molto importante che circolino queste informazioni e che sempre più persone possano essere consapevoli dell’ambito psicologico, emotivo e relazionale dei propri figli e delle nuove generazioni.
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